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libStrategie di sopravvivenza e miglioramento della qualità di vita: “Tempo di Mutamenti” di Rita Levi-Montalcini

Con grande intelligenza e con enorme generosità, dall’alto della sua capacità di conoscere e interpretare l’uomo e il suo cervello nei loro meccanismi più intimi e reconditi, Rita Levi Montalcini in “Tempo di mutamenti” riflette e suggerisce come evitare che le minacce al genere umano siano prodotte dallo stesso homo sapiens. Precisa nel prologo del libro:

“All’inizio del terzo millennio l’umanità affronta due fondamentali problematiche. La prima concerne le strategie da mettere in atto per far fronte ai pericoli che minacciano in continuo crescendo la stessa sopravvivenza della specie umana e della maggioranza degli organismi viventi nel globo terrestre. La seconda ha come obiettivo il miglioramento della qualità della vita, a prescindere dal genere, dallo stato sociale o dal gruppo etnico al quale ogni individuo appartiene”.

E suggerisce di agire in maniera tempestiva, utilizzando i moderni mezzi di comunicazione, facendo leva sui giovani e sulle donne per le quali, scrive:

“è venuto ’il tempo’ di assumere un ruolo determinante, negatole per millenni, nella gestione del pianeta Terra”.

Tempo di mutamenti” affronta le fasi dell’evoluzione dell’uomo e, considerando la crescita, illustra i processi cognitivi per i quali i circuiti neurali sono particolarmente influenzati dai messaggi provenienti dall’ambiente. Per questo propone di utilizzare un sistema educativo non basato sui fallaci metodi tradizionali, come quello autoritario o quello permissivo, ma su quello che definisce un terzo principio, il metodo cognitivo:

“Un principio, questo, impostato sul riconoscimento che l’infante, sin dai primi giorni di vita, acquisisce l’informazione in base a un processo attivo”.

Rita Levi Montalcini crede che sia giunto il tempo nel quale i mutamenti evitino l’autoannientamento dell’uomo che deve essere guidato, nel suo modo di pensare e nei propri comportamenti, non dall’emotività ma dalla ragione. Nel libro la scienziata affronta anche i temi della modernità, della globalizzazione e della povertà, della guerra e dei razzismi, del terrorismo. Nel capitolo Simbolismo e comportamento di massa evidenzia come il linguaggio leghi i gruppi sociali e li renda ciecamente obbedienti e, in mano di forze sottili e malefiche:

“entusiasti adepti e sostenitori di eccidi di milioni di individui, imbevuti come loro di slogan, e inebriati alla vista di simboli che esercitano un potere ipnotico sul loro cervello”.

Questo è successo in passato e succede con i moderni terrorismi. Per combatterli dà dei suggerimenti che, pur non essendo stati ancora presi in seria considerazione, se adottati contribuirebbero al bene dell’umanità:

“si deve ricorrere a una strategia simile a quella attuata dal terrorismo, che consiste nel reclutamento giovanile ma con finalità diametralmente opposte. I popoli dei Paesi ad alto sviluppo tecnologico e culturale debbono ricorrere a questa strategia. La gestione potrebbe essere affidata ad associazioni internazionali che abbiano scopi umanitari e quello di pervenire a un nuovo ordine mondiale”. 

Recensione di F.Ferraro SoloLibri.net

 

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