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Personalizzazione dei fattori di dieta e stile di vita per migliorare il benessere mentale

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In questo articolo ritengo utile chiarire il concetto di salute che spesso dimentichiamo lasciandoci fagocitare da meccanismi malsani. La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o d’infermità (OMS). La Salute ed il benessere sono condizioni in continua evoluzione e la maggior parte delle persone si sposta dalla malattia al benessere, e viceversa, attraverso un continuum, secondo diversi fattori dipendenti in gran parte dalle scelte individuali, decisioni che portano verso una direzione che può essere positiva o negativa. Il continuum aiuta a distinguere il modello medico della salute ed il concetto stesso di benessere; esso comprende la prevenzione, i comportamenti, la malattia o le malattie e un punto neutro. La salute può essere quindi misurata secondo una scala progressiva qui sotto rappresentata.

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I principali fattori che influenzano la salute sono:

  • L’ereditarietà che in genere si esprime nei tratti fisici, come il colore degli occhi o dei capelli, oppure l’altezza. Pur tuttavia, l’ereditarietà influenza anche il proprio livello generale di salute, la personalità, le capacità intellettuali di base e le proprie attitudini e genialità.
  • L’ambiente che comprende la famiglia, il quartiere in cui si vive, la scuola, il lavoro e tutte le proprie esperienze.
  • Il comportamento che non riguarda solo la salute fisica ma anche quella mentale/emotiva e sociale. Imparare a risolvere i conflitti pacificamente può avere un’influenza positiva nei rapporti con gli altri. I comportamenti a rischio sono azioni che potenzialmente minacciano la salute non solo propria ma anche degli altri. Sono 6 i comportamenti a rischio che causano la maggior parte delle morti e disabilità tra i giovani: il fumo, l’alimentazione non salutare, l’attività fisica inadeguata, l’abuso d’alcol e di altre droghe, l’attività sessuale pericolosa, la vita a rischio di lesioni, anche involontarie, e la violenza.
  • I media e la tecnologia che comprendono la radio, la televisione, il cinema, i giornali, le riviste, i libri e internet, anche se il loro scopo principale è di fornire informazioni e intrattenimento, giocano un ruolo importante nella formazione dell’opinione pubblica. I progressi nella tecnologia possono presentare, però, un rovescio della medaglia. In effetti, la tecnologia ha sostituito molte delle attività fisiche che un tempo facevano parte della vita quotidiana.
  • I progressi nei controlli medici e di trattamento delle malattie hanno permesso a un gran numero di persone di vivere una vita più lunga e sana.
  • L’attitudine o capacità naturale a qualche attività, il modo di visualizzare le situazioni difficili in modo positivo e di pensare in termini realistici, l’atteggiamento che influisce notevolmente sulle scelte.
  • I valori che corrispondono alla forza della mente o dello spirito con il quale si affrontano i problemi e i pericoli della vita con fermezza e coraggio personale.

Abbiamo ben 7 dimensioni del benessere:

- fisica per un corpo sano, dieta salutare, esercizio regolare, evitando abitudini dannose, comunicando con i responsabili della salute in cerca delle cure opportune e aiutando a prevenire le malattie;

-  sociale per capacità di eseguire efficacemente i ruoli sociali, senza danneggiare gli altri;

- intellettuale per una mente aperta alle idee e ai concetti nuovi;

emotiva  per comprensione delle emozioni per far fronte ai problemi della vita di tutti i giorni;

- spirituale per uno stato di armonia con se stessi e gli altri;

–  ambientale per un valore igienico e naturale dei luoghi in cui si vive;

-  occupazionale per capacità di godere di ciò che si sta facendo per guadagnarsi da vivere o di contribuire alla società.

La salute fisica s’inserisce nel modello medico di salute che si basa quasi esclusivamente sulle spiegazioni biologiche della malattia e sulla loro interpretazione in termini di malfunzionamento. Essa corrisponde all’assenza delle cinque D: death, disease, discomfort, disability, dissatisfaction. Nel modello medico di salute s’inseriscono le statistiche vitali che misurano lo stato di salute di una popolazione:

  • la prevalenza che descrive la presenza percentuale di una malattia in una popolazione;
  • l’incidenza che indica l’occorrenza di malattie particolari, la frequenza con cui si verificano, il numero                                               di persone che le contraggono in un determinato periodo di tempo;
  • la morbilità che riporta il numero di persone che soffrono di una malattia in una data popolazione;
  • la mortalità che corrisponde al numero di morti in una data popolazione per una data malattia.

L’organismo mantiene costanti i parametri vitali di ogni tipo mediante il meccanismo dell’omeostasi o equilibrio dinamico. Con l’omeostasi si regolano, entro certi limiti, i processi fisiologici per produrre uno stato relativamente costante secondo un feed back (controreazione) positivo o negativo. I meccanismi omeostatici sono responsabili, ad esempio, della normalità della pressione sanguigna, della temperatura corporea, della frequenza cardiaca e dei livelli di glucosio nel sangue.

La salute mentale / emozionale si riferisce ai sentimenti e pensieri, ad esempio: quali sensazioni si provano su se stessi? Come ci si sente nel soddisfare le esigenze della vita quotidiana?  Come si fa a fronteggiare i problemi della vita? Quali sono le cose che mentalmente ed emotivamente si fanno ogni giorno da persona in buona salute?

La salute spirituale comporta avere un senso di scopo e dei valori nella vita.

La salute ambientale e il suo modello si basano sull’analisi degli ecosistemi e rischi ambientali per la salute, come lo stato socio-economico, il livello d’istruzione e gli altri vari fattori ambientali. La salute è definita in termini di qualità di adattamento ai cambiamenti delle condizioni ambientali; si concentra sulle condizioni esterne all’individuo che la influenzano come: la qualità dell’aria e dell’acqua, le condizioni di vita, l’esposizione a sostanze nocive, lo stato socioeconomico, le relazioni sociali e la disponibilità nel sistema di assistenza sanitaria.

La salute sociale consiste in pratica nell’andare d’accordo con gli altri. Il mantenimento di relazioni sane e la cura per la salute sociale implicano: ricercare e sostenere gli altri quando necessario, comunicare in modo chiaro e ascoltare gli altri, mostrare rispetto e cura per se stessi e per gli altri. Il Network Sociale è costituito dalla: famiglia, scuola, amicizie, altre comunità.

Il modello olistico di salute corrisponde al benessere positivo o al benessere come processo dinamico e continuo. Abbraccia gli aspetti: fisiologici, mentali, emotivi e spirituali, sociali e ambientali delle persone e delle comunità. Sottolinea che ogni persona ha la potenzialità, la capacità e la responsabilità di ottimizzare il proprio senso di benessere, la pratica di auto-guarigione, la creazione di sentimenti e le condizioni che aiutano a prevenire le malattie e a promuovere e a mantenere la salute.

La salute è pertanto la combinazione e al tempo stesso l’equilibrio tra benessere fisico, mentale / emozionale e sociale. Il benessere è una scelta di stile di vita caratterizzata da un equilibrio tra le tre componenti della salute: corpo, mente e spirito. Esso deriva dal prendere decisioni e praticare comportamenti che si basano sulla conoscenza della buona salute e degli atteggiamenti salutari. Assumersi la responsabilità  della propria salute è condizione necessaria per il raggiungimento del benessere olistico. Correggere le errate abitudini personali o i comportamenti legati al modo in cui si vive, ossia i fattori legati allo stile di vita, è decisivo per migliorare il livello di salute. Bisogna accettare i consigli di base su come correggere i fattori errati dello stile di vita e ottenere, così, le quote ottimali di salute.

Oggi, le così dette “malattie dello stile di vita”, cioè le malattie croniche causate dai comportamenti errati di stile di vita, sono le principali cause di perdita del benessere e della salute e causa della morte prematura. Assumersi la responsabilità per i propri comportamenti significa cambiare gli stili di vita da negativi a positivi. In questo modo si è in grado di evitare la malattia e di raggiungere il benessere, o la salute ottimale. E’ quindi importante riconoscere i modi e le azioni per promuovere la salute. Il processo di cambiamento dei comportamenti si può ottenere solo applicando quattro importanti passi: la consapevolezza (riconoscendo il problema), la conoscenza (basata sulle informazioni affidabili), il processo decisionale e l’abilità di concretizzazione. Solo comprendendo i rischi connessi con certi comportamenti è possibile prendere decisioni sicure e responsabili. In questo modo è possibile proteggere e promuovere attivamente la salute. Comportamenti a rischio, che possono però essere controllati, sono le azioni che possono potenzialmente minacciare la salute anche degli altri. Possono essere, a lungo o a breve termine, cumulativi e aumentare di vigore con ogni rischio aggiunto.

L’obiettivo principale sanitario dell’individuo e della comunità è certamente quello di promuovere la salute e il benessere. Considerando che la salute è più che la semplice assenza di malattia, in primo luogo bisogna promuovere la prevenzione. Praticare un’attenta prevenzione significa ad esempio: effettuare regolari check up medici, praticare una corretta igiene, indossare la cintura di sicurezza, mangiare sano, rimanere attivi, scegliere deliberatamente di evitare comportamenti a rischio, come l’attività sessuale pericolosa, l’uso di tabacco, di alcol e di altre droghe, valutare le possibili conseguenze delle proprie scelte.

Negli ultimi decenni, si è imposta sempre più l’importanza dell’attività fisica e della dieta. Gli studiosi hanno soffermato la loro attenzione su questi argomenti che costituiscono oggi giorno un capitolo di primo piano per il mantenimento della salute. L’attività fisica è ora considerata un vero e proprio trattamento terapeutico, sia nell’uomo sano che in quello malato. Essa è caratterizzata da qualsiasi movimento con dispendio energetico durante l’occupazione, il trasporto, il tempo libero, l’attività della vita quotidiana.

L’attività fisica di lieve intensità corrisponde al camminare lentamente, praticare giardinaggio e potatura, allo spolverare, agli esercizi condizionati, allo stretching leggero o al preriscaldamento.

L’attività fisica di moderata intensità corrisponde al camminare di buon passo, allo sport per il tempo libero, al lavare i pavimenti o i vetri, al sollevare pesi.

L’attività fisica di vigorosa intensità corrisponde allo Jogging o la corsa, al falciare il prato, al tagliare l’erba, agli sport competitivi, allo spostare o allo spingere mobili, all’allenamento di circuito.

Bisogna sapere che se non si riesce a inserire lo sport fra i propri impegni, non tutte le pratiche devono essere svolte con la stessa frequenza settimanale, e che piccole regole permettono tra l’altro di bruciare calorie e, dunque, raggiungere, anche solo gradualmente, il peso forma, ridurre e alleviare le tensioni accumulate, tendendo a un benessere anche psicologico, aumentare la consapevolezza della propria salute, conquistando anche una maggiore autostima e autocontrollo. La regolare attività fisica ha effetti benefici sulla maggior parte (se non tutti) dei sistemi e organi ed aiuta a prevenire una vasta gamma di problemi di salute e di malattie.

L’attività fisica può essere:

– aerobica: attività fisica d’intensità da lieve a vigorosa che richiede più ossigeno del comportamento sedentario e, quindi, che promuove il fitness cardiovascolare e gli altri benefici per la salute. Esempi sono, saltare la corda, praticare la mountain bike, il nuoto, la corsa, il calcio, il basket e la pallavolo.

-anaerobica: attività fisica intensa, di breve durata, che richiede una ripartizione delle fonti di energia in assenza di ossigeno sufficiente. Le fonti di energia sono reintegrate dal recupero. Richiede in tal caso prestazioni massime durante un breve periodo, come nello sprint durante la corsa, il nuoto, o in bicicletta.

Un’attività fisica regolare migliora la salute perché riduce il rischio di morire prematuramente per malattie cardiovascolari, tumori, diabete, sintomi depressivi;. inoltre aiuta a mantenere un peso salutare, costruire e mantenere la salute delle ossa, dei muscoli e delle articolazioni, essere più forti ed in grado di muoversi senza cadere, soprattutto se anziani, alleviare il dolore dell’artrite, raggiungere il benessere psicologico. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la pratica di un’attività sportiva o motoria ha sicuri effetti benefici sullo stato di salute; per ottenerli bisogna praticare almeno trenta minuti al giorno di attività fisica aerobica moderata, corrispondente a circa 10.000 passi, o una combinazione equivalente di moderata e vigorosa attività.

Di seguito voglio citare  uno Studio del 2016 di Michael J Blaha del Johns Hopkins Ciccarone Center for the Prevention of Heart Disease Baltimore – USA e collaboratori, i quali hanno studiato l’impatto delle differenze nella capacità di esercizio associato con l’età sui risultati a lungo termine, ricavando che il fitness associato all’età biologica rappresenta uno strumento per incoraggiare i cambiamenti dello stile di vita positivi (Heart. 2016;102 (6):431-437). In effetti, gli Autori concludevano che la maggiore capacità di esercizio rimaneva un potente predittore di sopravvivenza nonostante la minore espressione media nell’età più avanzata. Rafforzavano, così, la sua importanza nei pazienti di tutte le età.

Non posso non menzionare tra le malattie croniche causate da errati comportamenti di stile di vita, l’obesità. L’obesità è il risultato spesso clamoroso dell’inattività fisica cui si aggiunge un modello dietetico malsano. È una malattia ormai considerata come una vera e propria pandemia in progressiva crescita soprattutto nei paesi occidentali.

A tale riguardo ha destato considerevole attenzione e preoccupazione lo studio del gruppo NCD Risk Factor Collaboration sulle tendenze dell’indice di massa corporea adulta in 200 paesi del mondo dal 1975 al 2014 secondo un’analisi aggregata su 19,2 milioni di partecipanti (Lancet 2016; 387: 1377–96). L’obesità globale, secondo la misura dell’indice di massa corporea, è stata in crescita dai 105 milioni di persone del 1975 ai 641.000.000 del 2014. Quella riguardante gli uomini è salita dal 3,2 al 10,8%, mentre il tasso femminile è più che raddoppiato passando dal 6,4 al 14,9%. Durante lo stesso periodo di quaranta anni, la percentuale negli uomini in sottopeso è scesa a livello globale dal 13,8 all’8,8% e nelle donne dal 14,6 al 9,7%. Con le tendenze attuali, entro il 2025, il 18% degli uomini e il 21% delle donne di tutto il mondo dovrebbero essere obese e di questi oltre il 6% e il 9% rispettivamente con forma grave (35 kg / m² o oltre).

Infine, voglio citare uno studio, pubblicato sulla rivista Journal of Personalized Medicine, in cui è stato dimostrato come una dieta più sana contribuisca a migliorare la salute mentale. Lo studio condotto da Lina Begdache e Cara M. Patrissy, della Binghamton University sull’associazione tra salute mentale e alimentazione è probabilmente più forte nelle donne che negli uomini. Begdache aveva precedentemente pubblicato una ricerca su dieta e umore, la quale suggeriva che una dieta più sana poteva contribuire a migliorare la salute mentale. In questo studio le ricercatrici hanno cercato di scoprire se una dieta personalizzata potesse avere un effetto positivo in donne e uomini con più di 30 anni e hanno studiato i diversi modelli dietetici in relazione alla frequenza dell’esercizio fisico e al disagio mentale. Le autrici hanno invitato donne e uomini con più di 30 anni a compilare online un questionario anonimo contenente domande sull’alimentazione, l’umore e l’esercizio fisico. Il link al questionario è stato diffuso su diverse piattaforme di social media, la raccolta dati è stata effettuata a intervalli inversi in un periodo di tre anni. Hanno risposto in totale 1209 persone, di cui 329 erano uomini e 880 donne. I risultati, scrivono le autrici, suggeriscono che il disagio mentale nelle donne potrebbe avere maggiori probabilità di essere influenzato da fattori dietetici rispetto a quanto accade negli uomini ed anche che esiste un’associazione tra i gruppi di alimenti e la frequenza dell’esercizio fisico. Il disagio mentale e la frequenza dell’esercizio fisico sono stati associati a diversi modelli dietetici e di stile di vita; queste osservazioni supportano il concetto di personalizzazione dei fattori di dieta e stile di vita per migliorare il benessere mentale.

In conclusione possiamo dire che esiste una relazione generale tra mangiare sano, seguire pratiche dietetiche sane, esercizio fisico e benessere mentale. La dieta e l’esercizio fisico possono quindi essere la prima linea di difesa contro il disagio mentale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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