In occasione del 15° anniversario del riconoscimento UNESCO della dieta mediterranea come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, la SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) ha presentato una nuova rappresentazione grafica del modello alimentare mediterraneo. Non si tratta solo di un aggiornamento estetico, ma di un cambiamento profondo che integra nuove consapevolezze: nutrizionali, culturali e ambientali.
Vediamo insieme cosa cambia, perché è cambiato e come possiamo usare questa nuova piramide per fare scelte più consapevoli — per la nostra salute e per quella del pianeta.
Cosa cambia nella nuova piramide alimentare mediterranea
La piramide alimentare è da sempre uno strumento visivo per spiegare, in modo semplice e immediato, quali cibi dovremmo consumare quotidianamente e quali solo occasionalmente. Ma negli ultimi anni, le nostre conoscenze su alimentazione, salute e sostenibilità sono cambiate. La SINU ha quindi rinnovato la piramide mediterranea con l’obiettivo di rendere più attuale e completa la guida alimentare per gli italiani.
Le principali novità della nuova piramide:
- Alla base troviamo acqua, attività fisica, convivialità e stagionalità: l’attenzione non è solo sugli alimenti, ma sullo stile di vita complessivo.
- Gli alimenti vegetali freschi, locali e di stagione sono valorizzati ancora di più: frutta, verdura, cereali integrali, legumi e frutta secca sono i veri protagonisti.
- Ridotta la frequenza consigliata di carne rossa e insaccati, che passano da consumo settimanale a occasionale.
- Il pesce, le uova e i latticini hanno una collocazione più equilibrata e contestualizzata in base alle esigenze personali e ambientali.
- È stata data particolare attenzione al modello alimentare sostenibile, in linea con i principi della Planetary Health Diet.
Perché è cambiata la piramide?
Il cambiamento nasce dall’esigenza di rispondere a due grandi sfide contemporanee:
- La crisi climatica e ambientale: secondo la comunità scientifica, il nostro sistema alimentare ha un impatto enorme sull’ambiente. Ridurre il consumo di prodotti ad alta impronta ecologica (come carne rossa e alimenti ultra-processati) è diventato indispensabile.
- La salute pubblica: le malattie croniche legate all’alimentazione (diabete, obesità, ipertensione, malattie cardiovascolari) sono in aumento. Serve un modello alimentare che sia nutrizionalmente equilibrato, preventivo e sostenibile nel lungo termine.
La nuova piramide mediterranea risponde a entrambe queste esigenze, dimostrando che tradizione e innovazione possono convivere: basta saper leggere la nostra cultura alimentare con occhi nuovi.
La base della piramide oggi: un messaggio potente
Nel nuovo modello grafico, la base della piramide è occupata da:
- Acqua: l’idratazione è fondamentale per la salute.
- Attività fisica quotidiana: il movimento è parte integrante del benessere mediterraneo.
- Convivialità: mangiare insieme, condividere il pasto, fa parte del nostro patrimonio culturale.
- Stagionalità e territorialità: scegliere prodotti locali e di stagione non solo è più sostenibile, ma permette di seguire i ritmi della natura e valorizzare le tradizioni locali.
Il legame con la Planetary Health Diet
La nuova piramide mediterranea si avvicina molto ai principi della Planetary Health Diet, proposta dalla commissione EAT-Lancet. Questo modello globale suggerisce un’alimentazione che sia buona per l’uomo e sostenibile per il pianeta.
I punti in comune:
- Elevato consumo di vegetali.
- Riduzione delle proteine animali, in particolare carne rossa.
- Valorizzazione della biodiversità alimentare locale.
- Riduzione degli sprechi alimentari e attenzione alle risorse naturali.
La dieta mediterranea, in questa nuova versione, si conferma quindi uno dei migliori modelli alimentari possibili, non solo dal punto di vista nutrizionale, ma anche etico e ambientale.
Come hanno reagito le persone?
Il cambiamento ha suscitato grande interesse sia nella comunità scientifica che tra i cittadini. Molti hanno apprezzato la scelta di tornare a una cucina più semplice, naturale e legata alla stagionalità, riconoscendo che la dieta mediterranea “vera” era già sostenibile prima ancora che si parlasse di sostenibilità.
Altri si stanno avvicinando con curiosità, cercando di integrare i nuovi principi nella vita quotidiana con gradualità. È un cammino che richiede tempo e consapevolezza, ma i benefici sono tangibili a tutti i livelli: salute, gusto, risparmio economico e tutela dell’ambiente.
Tuttavia, non mancano le difficoltà. Nonostante i benefici siano chiari e ben documentati, molte persone fanno fatica ad aderire concretamente al modello.
Tra i principali ostacoli:
- La scarsa abitudine a cucinare, soprattutto nelle fasce più giovani o tra chi ha poco tempo a disposizione.
- La bassa accettazione delle verdure da parte di bambini e adolescenti, che spesso preferiscono cibi ultra-processati o di facile consumo.
- La percezione che mangiare sano richieda più tempo, organizzazione e impegno, specialmente in contesti urbani frenetici o famiglie numerose.
- La difficoltà a trovare prodotti locali e stagionali per chi vive in città o si affida principalmente alla grande distribuzione.
In questo senso, è fondamentale accompagnare la diffusione del nuovo modello con educazione alimentare, esempi pratici, ricette semplici e accessibili, coinvolgendo famiglie, scuole e comunità. Solo così sarà possibile trasformare un ideale in uno stile di vita condiviso e realmente sostenibile.
Come possiamo aderire concretamente?
Ecco alcuni consigli pratici per integrare i principi della nuova piramide mediterranea:
✅ Acquista frutta e verdura di stagione, meglio se da produttori locali.
✅ Aumenta il consumo di legumi, cucinandoli in modo semplice ma gustoso.
✅ Riduci carne rossa e salumi: preferisci pesce azzurro o proteine vegetali.
✅ Organizza i pasti in modo conviviale, anche a casa.
✅ Cucina in modo semplice, usando pochi ingredienti ma di qualità.
✅ Bevi acqua e muoviti ogni giorno, anche solo con una passeggiata.
Conclusione: tradizione che guarda al futuro
La nuova piramide alimentare mediterranea rappresenta un ponte tra la nostra storia e il nostro futuro. Non è solo una guida nutrizionale, ma un invito a vivere meglio, con più consapevolezza e rispetto per ciò che ci circonda.
Tornare a mangiare come facevano i nostri nonni, scegliendo con cura cosa portiamo in tavola, è oggi un gesto rivoluzionario. E anche profondamente sostenibile.

