La Dieta Mediterranea come strategia contro la MAFLD nei luoghi di lavoro
Il 23 giugno 2025 a Napoli, ho avuto il piacere di partecipare al convegno scientifico “Epigenetica, Nutrigenomica, Nutrigenetica: nuove prospettive su onconutrizione, dismetabolismo e obesità”, evento di riferimento per chi opera nel campo della salute preventiva e della medicina personalizzata. Un’occasione di altissimo profilo, che ha riunito medici, ricercatori e professionisti della salute per confrontarsi sulle nuove frontiere dell’interazione tra alimentazione, genetica, ambiente e patologie croniche.
In questa cornice, ho presentato il mio nuovo progetto: “Fincantieri in Salute – Dieta Mediterranea e rischio epatico nell’obesità viscerale”, un intervento di promozione della salute nei luoghi di lavoro, realizzato in collaborazione con Fincantieri – sede di Castellammare di Stabia, di cui sono la nutrizionista ufficiale.

Il focus del mio progetto scientifico è stato la MAFLD (Metabolic dysfunction-associated fatty liver disease), una condizione in costante crescita, spesso silente, ma con forti implicazioni metaboliche, epatiche, cardiovascolari e tumorali.
Attraverso un approccio concreto, abbiamo voluto dimostrare come uno stile di vita bilanciato, personalizzato e sostenibile possa rappresentare una strategia efficace nella gestione e prevenzione di questa patologia.
Il cuore del progetto

Alla base del progetto “Fincantieri in Salute” vi è la consapevolezza che la prevenzione efficace inizia da abitudini quotidiane consapevoli e durature.
L’obesità viscerale, oggi riconosciuta come un importante fattore di rischio per la MAFLD, è strettamente correlata all’attività del tessuto adiposo viscerale e al rilascio cronico di citochine pro-infiammatorie. Questo stato infiammatorio di basso grado rappresenta un meccanismo chiave nello sviluppo di danni epatici e metabolici.
Per questo, nel percorso dietoterapico proposto, l’obiettivo non è stato soltanto la riduzione del peso, ma l’acquisizione di sane e corrette abitudini alimentari, da mantenere nel tempo per evitare recidive e promuovere un benessere reale e duraturo.
Ogni alimento è stato inserito in un piano nutrizionale personalizzato e bilanciato, dove gli effetti sinergici tra i nutrienti potessero agire in combinazione. In questo contesto, la Dieta Mediterranea ha rappresentato il fulcro dell’intervento.
Riconosciuta il 10 marzo 2025 dall’Istituto Superiore di Sanità come uno strumento fondamentale nella prevenzione e nel trattamento delle malattie croniche, la Dieta Mediterranea si è dimostrata efficace nel:
- ridurre l’incidenza e la mortalità legata a patologie cardiovascolari, metaboliche e oncologiche;
- migliorare il profilo lipidico e infiammatorio nei pazienti con obesità viscerale;
- promuovere un equilibrio metabolico generale.
Lo studio è stato condotto su un campione di 120 lavoratori, attraverso analisi ematochimiche effettuate con metodiche certificate:
✅Glicemia: misurata con metodo enzimatico colorimetrico (GOD-POD);
✅Transaminasi GOT/GPT: valutate con metodo enzimatico (IFCC);
✅Gamma GT: analizzata con metodo cinetico (IFCC).
I risultati
I dati raccolti hanno evidenziato un impatto significativo:
✅ Riduzione della glicemia
✅ Miglioramento dei livelli di GOT (AST), GPT (ALT)
✅ Diminuzione della Gamma GT
tutti marcatori chiave per la salute epatica e metabolica.
Questi risultati confermano che alimentazione e stile di vita non sono semplici abitudini, ma strumenti terapeutici a tutti gli effetti, tanto più se applicati precocemente e nel contesto quotidiano della vita lavorativa.
Inoltre, hanno fornito evidenze concrete sull’efficacia del modello mediterraneo come strumento terapeutico integrato, non solo nella prevenzione della MAFLD, ma anche nella promozione di una nuova cultura della salute nei contesti lavorativi.
Un passo concreto verso la prevenzione
La vera forza di questo progetto è stata quella di portare la prevenzione dove raramente arriva: nei luoghi di lavoro, lì dove si forma il nostro benessere (o il nostro malessere) quotidiano.
E Fincantieri si è dimostrata ancora una volta un’azienda lungimirante, capace di investire concretamente nel benessere dei propri dipendenti.
Il convegno del 23 giugno è stato il luogo ideale per condividere questi risultati con la comunità scientifica, aprendo nuovi spunti e riflessioni su quanto sia strategico includere la nutrizione clinica nel campo della medicina del lavoro e della salute pubblica.
Onorata e lusingata di aver contribuito alla ricerca, alla conoscenza e alla prevenzione della salute pubblica.


